Sempre più frequentemente mi capita di ricevere in consulenza adolescenti.
I genitori spesso mi riferiscono che stanno affrontando periodi difficili per via degli impegni scolastici e all’adolescenza, ma davvero vogliamo credere che ruoti tutto intorno alla sola scuola e ai cambiamenti ormonali?
Ecco infatti che parlando con le ragazze e i ragazzi che si presentano in studio, scopro ansie e tensioni rispetto al futuro, scopro che ogni cosa può generare ansia da anticipazione o da prestazione anche “senza motivo”, e di conseguenza un forte stress psicofisico.
La paura di fallire, di deludere le aspettative altrui e soprattutto di veder scorrere la loro vita sentendosi sempre "allo stesso punto" sono solo alcune delle tematiche che affrontiamo insieme.
E sai qual è un'altra costante?
La pressione generata dai professori (non tutti ovviamente) che ti chiedono, ormai al 5° anno di scuola superiore, perché tu abbia scelto di frequentare quell'indirizzo se hai qualche difficoltà con la loro materia, il tutto senza ovviamente mettere in discussione la loro modalità di insegnamento.
Lo sapevi che ormai più del 60% degli adolescenti ha dichiarato di soffrire di disturbi d’ansia post lockdown? Che il 66% è demotivato e che il 55% dice di non provare quasi mai allegria e serenità?
Se prima le forme d’ansia e di stress erano latenti, negli ultimi 4 anni si sono rese manifeste e sono addirittura aumentate. Purtroppo è stato fatto poco o nulla per aiutare i ragazzi ad affrontare questi anni difficili, soprattuto in termini di contatto e relazioni.
Qual è stata la soluzione più rapida adottata per gestire questi stati d’animo? Prescrivere benzodiazepine o altre terapie farmacologiche, e questo non lo dico solo io, ma anche i farmacisti che conosco.
Sono pochi i genitori che si sono “fatti forza” nel non seguire le linee guida ad occhi, orecchie e bocca chiusa, sono pochi gli adulti che si sono resi un porto sicuro educando e supportando con amore nei momenti di difficoltà, sono poche le figure sanitarie che si sono ricordate del Giuramento di Ippocrarte e hanno pensato a delle alternative naturali come possono essere: un rimedio fitoterapico, un fiore di Bach, la pratica dello yoga e la meditazione.
ATTENZIONE: non sto dicendo che il farmaco non serva! Sto però chiedendomi perché non si sia fatto di più, perché non si sia dedicato più ascolto ai ragazzi, perché non si sia insegnato loro a vivere, comprendere e affrontare le proprie emozioni.
La salute degli adolescenti è in pericolo.
Bastava davvero poco durante i mesi di chiusura totale: magari fare un programma televisivo dedicato a loro anziché incentrare la cronaca h24 su numeri Covid e morti.
Poteva essere una grande occasione di rinascita anche della televisione, un po' com’è stato ai tempi di Alberto Manzi che insegnò a milioni di italiani a leggere e scrivere (la trasmissione tv era “Non è mai troppo tardi” trasmessa dal 1959 al 1968), e invece no: li abbiamo abbandonati.
Abbiamo lasciato i ragazzi a loro stessi e abbiamo permesso che si alienassero tra un Tik-Tok e l’altro e che i balletti virali (guarda caso questa parola torna sempre) attenuassero la loro voglia di vivere e la loro curiosità.
Galimberti è un chirurgo della società e che bene fa ascoltarlo, proprio l'altro giorno ho visto un piccolo estratto di una sua lezione che mi ha stimolata a scrivere questo articolo.
Gli adolescenti che ricevo in consulenza in studio hanno in comune tutti la stessa cosa: il sentirsi SPAESATI.
Cosa faccio io per aiutarli?
Li supporto nel costruire la strada per il futuro che gli spetta imparando il prima possibile a sviluppare la propria Intelligenza Emotiva, secondo Goleman infatti: un QI alto contribuisce solamente al 20% del successo di una persona, tutto il resto è determinato dall’Intelligenza Emotiva…
E giuro: non c’è niente di più appagante che ricevere i loro feedback di successo settimana dopo settimana.
Alla loro età anche io mi ero ritrovata straniera nella mia mente, il caos regnava e nonostante il mio cuore parlasse avevo difficoltà a sentirne chiaramente il richiamo.
All'epoca non trovai nessun professionista a cui rivolgermi e da cui mi sentissi compresa, una persona che mi aiutasse a chiarire le idee, che ascoltasse le mie domande profonde, che accogliesse i miei dubbi, che mi facesse comprendere che molto di ciò che sentivo era legato a una spiritualità ben più che sviluppata per la mia età anagrafica…
Il tutto fino a quando a 19 anni ho intrapreso il mio percorso di studi e in contemporanea ho affiancato un lavoro di crescita personale con una Naturopata e altri professionisti, percorso che dura ormai da 10 anni perchè mi ha permesso e mi permette di conoscermi sempre di più, e tutto questo va a vantaggio delle mie relazioni con gli altri sia dal punto di vista personale che professionale.
È stato facile? No
È stato veloce? No
Ho sofferto? Si
Sono orgogliosa della mia storia? Si
Aiutate i vostri figli e nipoti indirizzandoli verso l’ascolto interiore, siate un porto sicuro per loro, ma indicategli anche un altro porto sicuro al di fuori della famiglia dove poter attraccare quando hanno bisogno di scoprire nuove terre in loro stessi.
Come Naturopata, come professionista che ha fatto un lungo lavoro su di sé (e che continua a farlo), e proprio perchè lavoro in modo olistico, non tengo in considerazione solamente tutti i piani antropologici della persona, ma anche della società:
CURIAMOCI DEL PRESENTE
PERCHÈ SARÀ IL NOSTRO FUTURO!
Le nuove generazioni lo hanno capito molto bene… non possiamo permettere che si spenga la loro scintilla, la loro voglia di vivere e di rivoluzionare il passato, il loro entusiasmo contagioso.
NON POSSIAMO PERMETTERLO.
Tu cosa ne pensi?
Ti leggo nei commenti.
Per ulteriori informazioni puoi contattarmi a violalisinonaturopata@gmail.com.